In attesa del prossimo weekend di Formula 1, vogliamo analizzare un fenomeno alquanto particolare che abbiamo visto per anni in F1, il cui nome risale ad un mito dell'antica Grecia: stiamo parlando delle Trecce di Berenice.

Il fenomeno
Intanto ricordiamo che questo fenomeno è osservabile non solo sulle auto da Formula 1, ma anche sugli aerei, soprattutto dai jet che arrivano a velocità alquanto elevate. Ma cosa produce questo effetto alquanto singolare?
Intanto osserviamo dove questi fenomeni si presentano: essi sono generati in corrispondenza di estremità particolari delle ali anteriori e posteriori delle monoposto (calma appassionati, lo sappiamo che quelli anteriori sono i vortici Y250, ma il principio che li governa è lo stesso). Poiché la funzione dei flap delle auto da Formula 1 è quella di generare carico aerodinamico, troviamo una zona di alta pressione sopra di essi e una zona di bassa pressione al di sotto, ma i "problemi" si creano quando esse vengono a scontrarsi in corrispondenza del profilo laterale dell'ala (se prendiamo come esempio quella posteriore).
Lateralmente l'ala ha una forma "affilata", il che genera già di per se una forte discontinuità a livello aerodinamico. A questo dobbiamo sommare la già citata presenza di una forte differenza di pressione tra zona superiore e inferiore dell'ala: la combinazione di questi fattori genera un moto vorticoso dell'aria in quella zona particolare del flap posteriore. Normalmente non sarebbe possibile vedere questo fenomeno, infatti lo possiamo osservare quando le condizioni meteo sono particolarmente avverse e c'è molta umidità nell'aria. Quando l'aria umida passa da una condizione di alta pressione ad una di bassa pressione con grande rapidità si abbassa molto velocemente anche la sua temperatura, facendo sì che si condensi l'acqua presente in essa. Ciò fa sì che si renda visibile questa magnifica turbolenza, che esiste sempre, ma che possiamo vedere solo grazie alla condensa dell'acqua.
I vortici Y250 sono generati grazie allo stesso principio, anche se nella zona interna dell'ala anteriore, e sono poi successivamente influenzati dalla presenza di altri vortici.

Evidenziato il vortice y250
Vedremo ancora questi vortici in Formula Uno? E' difficile che sia ancora possibile generare questo effetto con tanta facilità: un fattore chiave è proprio la presenza di ali con un profilo tagliente e discontinuo, molto lontano dai dettami regolamentari di questo ciclo tecnico, che prevedono un ala anteriore con i flap attaccati direttamente al muso e una posteriore fortemente arrotondata.
Se c'è qualche appassionato di Trecce di Berenice, in attesa di un cambio nel regolamento tecnico, si dovrà per ora accontentare di leggere il mito antico o di rivedersi qualche filmato su internet
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