Pilota come atleta, i problemi col caldo!

Pubblicato il 26 luglio 2023 alle ore 00:34

Spesso si parla di quanto sia difficile gestire una vettura ad alte velocità come quelle raggiunte dalle formula uno, ma raramente si menziona invece il grande sforzo fisico necessario per guidarle. 

La figura del pilota viene denigrata con frasi del tipo: “Cosa ci vuole a fare un paio di curve, sono capace anche io”, o ancora “Basta spingere due pedali, nulla di più semplice!”. 

Questo stereotipo che hanno la maggior parte dei non appassionati è forse uno dei più sbagliati; infatti un pilota può essere definito a tutti gli effetti un atleta. Nello specifico chi guida una formula uno è considerato uno tra i migliori venti del mondo e per arrivare dove si trova ora non ha dovuto compiere solo una crescita nella guida, ma in primis proprio a livello fisico. 

L’allenamento medio di uno di questi atleti si divide in diverse fasi: la prima è quella che serve ad allenare la forza degli arti principali (braccia, gambe e collo) tramite specifiche sedute di allenamento con pesi; in secondo luogo viene migliorata la resistenza utilizzando altri sport come la corsa, il ciclismo o addirittura il nuoto. Infine per perfezionare i riflessi si lavora con appositi macchinari contemporaneamente in 4 ambiti: aumento della velocità di reazione, miglioramento della visione periferica, riduzione del tempo di focalizzazione e perfezionamento della coordinazione oculo manuale.

Oltre a tutte le difficoltà già menzionate il pilota si trova spesso a confrontarsi con gli imprevisti più vari come quelli degli agenti atmosferici tra cui, specialmente nell’ultimo periodo, il caldo. Per combattere questo evento una delle soluzioni più utilizzate è proprio quella di allenarsi nelle ore più calde per abituarsi a tali temperature, vengono studiati i dati di ogni singolo atleta per permettere lo svoglimento dell’esercizio limitando al minimo ogni tipo di rischio. Durande la gara poi la priorità è quella di tenere la testa al fresco mettendo il casco nel frezer o riempendolo di ghiaccio; non meno importante poi è bere molto, arrivando anche a un litro e mezzo di acqua. 

Al termine di una gara dopo il grande sforzo fisico e il caldo torrido il pilota infine perde all’incirca dai 3 ai 4 kili nonostante tutto questo c’è ancora qualcuno che si ostina a non devinirlo un atleta!

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